Il mese di Aprile ci ha riservato una piacevole sorpresa: la neve! Tutto il vulcano di Roccamonfina questa mattina è ricoperto di un candido manto bianco. I boschi di castagne acquistano un aspetto diverso, spettacolare. Oltre al fascino particolare che regala ai nostri castagneti, la neve, come è ben noto, è una importantissima risorsa idrica. Sciogliendosi pian piano fa sì che il terreno assorba acqua lentamente. Ne giovano soprattutto i terreni in pendenza, come la maggior parte dei castagneti, per i quali è difficile trattenere l’acqua.
Camminando per i sentieri e per i boschi di castagne del vulcano spento di Roccamonfina è facile imbattersi nelle “neviere”. Costruite in tufo con la parte inferiore praticamente interrata, le neviere risalgono alla prima metà del XIX secolo. Servivano per lo stoccaggio della neve durante il periodo invernale. In esse veniva pressata fino a formare dei blocchi di ghiaccio. Questo consentiva di conservare per lungo tempo cibi deperibili e per raffreddare le bevande durante il periodo estivo. Le neviere sono state utilizzate fino a qualche decennio fa. Ora costituiscono un’ulteriore attrattiva per chi vuole scoprire questi luoghi incontaminati. Per chi vuole immergersi nella natura, ma anche scoprire la memoria storica e la cultura del posto.