Il 16 ed il 17 di gennaio, a Galluccio, si festeggia Sant’Antonio Abate. Nel comune dell’Alto Casertano, alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina si organizzano dei falò in onore del Santo Patrono. E’ una tradizione secolare che si tramanda da generazioni e che, finalmente, torna dopo due anni di stop dovuti alla pandemia.
In ogni frazione del comune, in ogni contrada e nelle piazze principali si organizzano questi grandi fuochi di S. Antonio. La raccolta della legna comincia già settimane prima, con la sfilata dei trattori carichi ed il corteo di macchine strombettanti al seguito. Ed anzi, per meglio dire la gara, a chi raccoglie i più grandi ceppi di legno, ” ri cipponi” ,i quali vengono accatastati sapientemente in grandi piramidi.
La sera del 16 gennaio, alle 18:00, al rintocco delle campane si accendono i fuochi in tutto il comune, che arderanno tutta la notte, incessantemente, fino al giorno successivo. Il 17 gennaio, dopo la S. Messa, delle 17:30, la statua del Santo Patrono verrà portata in processione per le vie principali del paese. E farà sosta davanti ai falò per la benedizione.
Attorno ai falò, la sera ci si raduna e si cucina tutti insieme, come tradizione vuole, patate cotte sotto la cenere, bruschette, broccoli e salciccia, penne all’arrabbiata. E poi, chi porta formaggi, prosciutti, capicollo, dolci fatti in casa. Ed ovviamente non mancano le castagne da abbrustolire direttamente sulla brace per farne deliziose caldarroste. Il tutto accompagnato da fiumi di buon vino.